venerdì 27 dicembre 2013

Evoluzione dell'aratura: dalla Zappa al trattore con i cingoli

Evoluzione dell'aratura: dalla Zappa al trattore con i cingoli
di Roberto Lino

L'agricoltura è il mestiere nobile più antico del mondo, da quando l'uomo ha smesso di essere nomade e si è insediato stabilmente in una regione, esso non ha potuto fare a meno di coltivare la terra. I primi attretti per solcare il terreno erano manuali, la Zappa ha letteralmente attraversato i millenni fino al novecento!
Il primo aiuto in agricoltura dalla tecnologia arriva con la motozappa a benzina, all'inizio con motore a due tempi e poi a quattro tempi. La lavorazione del terreno diventa più veloce ma sempre faticosa!
Se vogliamo, la versione 2.0 della motozappa consiste nella sua variante diesel, i vantaggi sono notevoli, miglior perfomance in aratura, consumi dimezzati e costo carburante inferiore, la motozappa diesel ha letteralmente pensionato la sua sorellina a benzina!
Continuando nel nostro viaggio all'interno dello sviluppo della tecnologia in agricoltura, ci troviamo adesso in un intermezzo! Il motocoltivatore! è effettivamente a metà strada tra la motozappa diesel di cui ha il motore e il trattore gommato! il tutto con l'aggiunta della fresa montata sulla presa di forza.
L'evoluzione del motocoltivatore è senza dubbio il trattorino da frutteto! utilissimo in spazi stretti e polivalente, valido per arare e per trasportare la frutta tramite l'ausilio di un carrello!
Infine, il master di tutti i mezzi per arare, il trattore con i cingoli! diffuso su tutto il territorio nazionale e intramontabile, per prestazioni ed affidabilità, tempi e costi di gestione aziendale.
La tecnologia ha facilitato la vita degli agricoltori, ha aumentato la produttività e la qualità dei prodotti, i vecchi ed arcaichi strumenti non possono oggi che trovare collocazione nei musei dell'agricoltura, e presto anche gli attuali mezzi di lavoro faranno la stessa fine, sostituiti da mezzi sempre più efficenti e prestanti. Il progresso non ha fine, e la produzione agricola pro capite sembra destinata ad aumentare all'infinito.

LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE? ALLORA IL PARLAMENTO E' ILLEGITTIMO

PUBBLICATO SU NOVANTADUE016 MAGAZINE DEL 15/12/2013

martedì 24 dicembre 2013

PASQUALI 946 18CV

IL PASQUALI 946 E' FUOR DI DUBBIO IL CULT DEGLI AGRICOLTORI DEL CENTRO ITALIA, POLIVALENTE HA DIVERSI IMPIEGHI, L'ANNO DI COSTRUZIONE E' IL 1955 CIRCA IL MOTORE E' UN LOMBARDINI LDA96 DA 18 CV
SOPRA LO VEDIAMO IN VERSIONE MOTOAGRICOLA PER IL TRASPORTO COSE, NELL'IMMAGINE SOTTOSTANTE E' IN VERSIONE MOTOCOLTIVATORE CON ANNESSA FRESA DELLA PASQUALI DA 1 METRO
 DI SEGUITO LO VEDIAMO CON IL RETROTRENO IN VERSIONE 4X4 CON FRESA PASQUALI DA 1 METRO, C'E' DA AGGIUNGERE CHE MONTA ANCHE PICCOLI ELFICI E COLTIVATORI, NONCHE' UN PICCOLO ARATRO LEGGERO SEMPRE MARCA PASQUALI.
UN PEZZO DI STORIA DELL'AGRICOLTURA ITALIANA CHE NONOSTANTE IL TEMPO E L'ETA' CONTINUA ANCORA AD APPASSIONARE AGRICOLTORI DI OGNI ETA', UN BUON MEZZO SOLIDO E ROBUSTO PER CHI INDENTE INIZIARE AD ADDENTRARSI NEL MONDO DELL'AGRICOLTURA E CHE NON HA UN ESTENSIONE DI TERRENO ESAGERATO. PER PICCOLI APPEZZAMENTI DI TERRENO E' L'IDEALE


GOLDONI EXPORT 18 CV

IL GOLDONI EXPORT 18 CV RAPPRESENTA FORSE IL PROTOTIPO DI PICCOLO TRATTORE INOSSIDABILE CHE HA ATTRAVERSATO IL TEMPO ED HA FATTO LA STORIA DELL'AGRICOLTURA ITALIANA, L'ANNO DI COSTRUZIONE DEL PRIMO ESEMPLARE RISALE AL 1959, ED ANCORA OGGI QUESTA BELLISSIMA ED UTILISSIMA MACCHINA SOLCA ANCORA LE TERRE ITALICHE. IL TRATTORE HA LA TRAZIONE 4X4, PUO' TRAINARE PICCOLI COLTIVATORI ED ELFICI, CARRELLO BONSA DA 500 LITRI O CARRELLO PORTATUTTO FINO A 14 QUINTALI, IL MOTORE E' UN  LOMBARDINI LDA100 18 CV, ANCHE LA FRESATURA CON APPOSITA FRESA GOLDONI DA 1,15 METRI SI EFFETTUA CON FACILITA' E SENZA PROBLEMI. TUTTAVIA RICHIEDE BRACCIA ALLENATA IN QUANTO E' UN PO' SCORBUTICO DURANTE LA LAVORAZIONE. INFINE SU STRADA HA UNA VELOCITA' MASSIMA DI 15 KM/H, NON INDICATO PER CHI HA FRETTA.


BUON NATALE A TUTTI I LETTORI ED I VISITATORI DEL BLOG'S

BUON NATALE A TUTTI I LETTORI ED I VISITATORI DEL BLOG'S

MERRY CRHISMAS FOR ALL VISITORS OF BLOG'S

domenica 22 dicembre 2013

Quando la virtù ha dormito, si alza più fresca.

Quando la virtù ha dormito, si alza più fresca. cit F. N.
Effettivamente ieri sera avevo una tale necessità di dormire, un senso di pesantezza, dovuto ai pensieri che ne giorni scorsi mi affligevano, a tal punto appesantito che alle 21 già dormivo. Stamane mi sono svegliato sereno e risalassato, anche i più piccolo dei pensieri è svanito sperso per il mondo dei sogni.
Sempre pronti a ripartire, alzate le vele... si parte!

giovedì 19 dicembre 2013

Le scuse sono come il VECCHIA ROMAGNA... avi 30 anni ca fannu sempri la stessa pubblicità!

Le scuse sono come il VECCHIA ROMAGNA... avi 30 anni ca fannu sempri la stessa pubblicità!

Riflessione sul Tutto

Tutto è così oscuro, il nonsenso invade il tutto, il caos interiore misto alla desolazione della società odierna rende anche la banalità enigmatica e complessa, anche la spiritualità di ognuno ne esce tramortita e tutti gli eventi altro non sembrano che magmatici e convulsi...... poi ad un tratto, avvinto dai vortici pensieri mentali e trascinato alla deriva dagli eventi quotidiani, ti fermi lasciando che il tutto ti scivoli un pò adosso, ti siedi sulla nuda terra e con gli occhi chiusi ti lasci accarezzare dal vento, ed inizi un meditato lavoro di discernimento interiore lasciando che sia il tuo Ego ad ergersi a sommo giudice della tua coscienza e degli eventi che ti affliggono.... e man mano che continua questo processo interno anche il più stupido degli enigmi viene svelato mostrandoti una realtà che nemmeno immaginavi esistesse. Robert Lino

sabato 14 dicembre 2013

Legge elettorale incostituzionale = Parlamento abusivo

Legge elettorale incostituzionale = Parlamento abusivo

di Roberto Lino



Finalmente è sopraggiunta la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge elettorale che ha determinato gli ultimi governi italiani, adesso c'è da chiarire la serie di problemi costituzionali che ne derivano. Ma anche il tanto acclamato Mattarellum è incostituzionale. La pronuncia della Corte Costituzionale, infatti, è originata da un ricorso contro la legge elettorale attuale, ma stabilisce dei principi generali che, ovviamente, valgono anche per altre leggi che abbiano i medesimi caratteri. Aspettando le motivazioni della sentenza, già da adesso molti costituzionalisti ritengono chiaramente desumibili i principi di riferimento: il rifiuto di un premio di maggioranza di entità tale da stravolgere il principio di rappresentanza e l’impossibilità per l’elettore di scegliere gli eletti. Rilievi che possono benissimo essere fatti alla precedente legge elettorale che, anzi era anche peggiore. Il sistema uninominale maggioritario stabilisce che un partito vince il seggio in palio anche avendo un solo voto in più di ciascun altro e, pertanto, se questo dovesse accadere in tutti i collegi, un solo partito potrebbe aggiudicarsi la totalità dei seggi, anche con una quota fortemente minoritaria di voti elettorali.
Ovviamente, si tratta di ipotesi del tutto teoriche o con scarsissime probabilità di verificarsi, ma non impossibili. La conformazione del sistema politico, infatti, è solo in parte determinata dalla legge elettorale, ma è il prodotto anche di una altra serie di fattori ambientali come la tradizione storica locale, gli apolitici che votano per simpatia, i clienti-elettori che votano in cambio di qualcosa di utile per loro, gli irriducibili che votano per ideologia etc. L’Italia è esattamente uno dei casi in cui si manifestano tante linee di frattura multiple e poco conciliabili. Infatti, in nessuna elezione dal 1994 in poi si è registrata una competizione bipartitica, sia perché si è ricorsi al sistema delle coalizioni, sia perché le coalizioni non sono mai state solo due e nessun contendente ha mai ottenuto il 50% dei voti popolari. Dunque, qualsiasi sistema maggioritario, in un caso come quello italiano è condannato a fallire, infatti nessun partito guidato da un sano di mente può pensare di ottenere il 50% dei voti, dunque, chi pensa di uscirne con la riedizione di un Mattarellum più o meno rivisitato, non capisce che sta solo mettendo le premesse per un nuovo ricorso alla Corte e per una nuova e più grave fase di delegittimazione del Parlamento. Ci sono poi una serie di conseguenze. In primo luogo, se è vero che è “incostituzionale la legge, per definizione, lo è anche il Parlamento eletto con essa”. Come si può pensare che un Parlamento frutto di una legge dichiarata incostituzionale possa mettere mano alla riforma della Costituzione? Dunque, prima conseguenza, sciogliamo questa pagliacciata del comitato dei saggi che non ha più ragion d’essere! Ma, di questo dovrebbe prendere atto anche il Presidente della Repubblica che ha fortemente voluto l’uno e l’altro facendone lo scopo qualificante del suo mandato. Se è coerente con se stesso e con i suoi moniti, si dimettesse lui stesso domani mattina, in quanto eletto da un parlamento illegittimo, risulta illegittimo lui stesso! Nel frattempo, tuttavia, occorre procedere anche a nuove elezioni perché è evidente che un Parlamento delegittimato non può restare in carica più del tempo necessario ad avere una legge elettorale funzionante. Il che significa che per ora occorre solo un intervento minimo per rispettare le indicazioni della Corte: Dunque lasciare la legge Calderoli come è, salvo il premio di maggioranza, e introdurre un brevissimo articolo che preveda il voto di preferenza. Punto e basta. Si voti in primavera e il prossimo Parlamento provvederà ad una riforma organica, anche perché c'è poi un’altra conseguenza che potrebbe determinarsi in base all’interpretazione degli effetti della sentenza, questo Parlamento è stato formato attribuendo un premio di circa 200 seggi alla Camera alla coalizione vincente. Saranno a breve costretti a ricalcolare la divisione dei seggi redistribuendo i 200 seggi attribuiti con premio di maggioranza, e in questo caso, il governo Letta non avrebbe più alcuna maggioranza, neppure alla Camera. Tutto lascia pensare che questo Parlamento non duri più di tanto.



martedì 10 dicembre 2013

NESSUNO PUO' IMPEDIRMI DI DIRE QUELLO CHE PENSO.... SIA CHIARO!

NESSUNO PUO' IMPEDIRMI DI DIRE QUELLO CHE PENSO.... SIA CHIARO!

Chissà mai a qualcuno venga in mente, di impedirmi di manifestare le mie idee o il mio pubblico dissenso sulla societa' riberese ed italiana, sulla crisi economica indotta dalla politica o su qualunque cosa io possa postare.... bene è superfluo dire a questi luminari che si sbagliano. L'art 21 della Costituzione italiana tutela la libertà d'opinione, ed io ho il diritto di postare le mie idee su questo blog's. L'annuncio vale per i politici corrotti, e vale anche per i servi dello stato informatizzati che invece che tutelare i cittadini e servire lo state in base alle leggi vigenti, servono questo o quel capobastone politico e si scagliano e perseguitano i cittadini che civilmente dissentono. 
NESSUNO PUO' IMPEDIRMI DI DIRE QUELLO CHE PENSO.... SIA CHIARO!

domenica 8 dicembre 2013

LETTERA DI DIMISSIONI DA VICE-PRESIDENTE SSVP

LETTERA DI DIMISSIONI DA VICE-PRESIDENTE SSVP
 
AL PRESIDENTE DEL ACC DELLA SOCIETA' SAN VINCENZO DE PAOLI - ONLUS
 
CARO PRESIDENTE, CARE CONSORELLE E CONFRATELLI
DOPO UNA LUNGA RIFLESSIONE, CON LA PRESENTE, RASSEGNO NELLE MANI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CENTRALE, LE MIE DIMISSIONI IRREVOCABILI DA VICE-PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE, CARICA CHE HO AVUTO L'ONORE DI RICOPRIRE FIN DAL MARZO 2013.
 
LA DECISIONE E' SCATURITA DA MOTIVAZIONI PERSONALI,  DA IMPEGNI LAVORATIVI CHE SPESSO MI COSTRINGONO A LUNGHI PERIODI FUORI REGIONE, DA IMPEGNI POLITICI CON IL M5S E DA MIE PERSONALI ASPIRAZIONI CHE POSSONO LEDERE L'IMMAGINE E IL BUON NOME DELLA SOCIETA' SAN VINCENZO DE PAOLI. RECENTEMENTE HO APPRESO DAL NOSTRO STATUTO CHE I TESSERATI CHE RICOPRONO CARICHE DIRETTIVE NON POSSONO RICOPRIRE RUOLI POLITICI, VISTA LA SITUAZIONE DRAMMATICA DELLA NOSTRA CITTA', ED ESSENDOMI GIA' NEI MESI SCORSI SCHIERATO APERTAMENTE CONRO L'AMMINISTRAZIONE E CONTRO UN CERTO MODO DI FARE POLITICA, TEMO CHE A BREVE PIOVERANNO CRITICHE ED ATTACCHI CONTRO LA MIA PERSONA. LE MIE DIMISSIONI SONO VOLTE A TUTELARE IL BUON NOME E LA STORICA TRADIZIONE DELLA SOCIETA' SAN VINCENZO DE PAOLI.
 
RINGRAZIO TUTTI PER L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE, IL SUPPORTO E LA VOGLIA DI FARE CHE MI AVETE TRASMESSO E CHE FINO AD OGGI MI HA FATTO SENTIRE FIERO DI ESSERE PARTE DELLA SAN VINCENZO DI RIBERA.
 
 
RIBERA 07/12/2013
 
ROBERTO LINO