Qui giace
a imperitura memoria lo scafandro ammaccato di un perfetto coglione
che non trovava di meglio per impiegare il suo unico neurone che di pontificare su discorsi di lana caprina applicati come calzamaglia a tutti gli strati ed i substrati dell'umano intelletto. Mentre da emetiro e sommo idiota giudicava con amare sentenze gli sventurati surdi et orbi.... quest'ultimi essendo in molti non si capacitavano da dove proveniva quel lamento, mentre i primi costretti dalla necessità semplicemente lo ingnoravano. Stufo di predicar senza uditorio allargò le braccia, così facendo il povero scafandro cadde prima sugli scogli ammaccandosi e poi preso dal rancore spofondò in mare. Ahi sventura! disse il prefetto coglione, ma un vecchio guercio e storpio lo prese di infilata e gli disse: "perchè guardi la pagliuzza negli occhi dei miei figli, ridi del rovo che ha sfregiato i miei? e non vedi la trave che hai su per il culo? vedi, anche lo scafandro ormai stanco ti ha mandato a fanculo!
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