Congresso
PD in salsa democratica: la rielezione del segretario senza
concorrenza
di Roberto Lino
Dopo
il precedente delle elezioni amministrative, la storia si ripete
anche se questa volta la vicenda è tutta interna al Partito
Democratico. All'indomani del congresso cittadino svoltosi domenica
scorsa, evento che ha visto la riconferma del segretario uscente
Antonino Tornambè... fioccano le polemiche! Unanime sono state le
critiche di molti tesserati: "Siamo
preoccupati per come una classe dirigente del Circolo di Ribera -
assente per anni dalla scena politica - ha condotto il Congresso
cittadino, che ha visto eleggere l’'unico candidato Segretario ed
un nuovo gruppo dirigente riferibile a pochissime persone".
Questo è quanto affermano i tesserati Santo Tortorici, Giusy Di
Grado, Liborio Giordano, Anna Tortorici, Michele Triolo, Ina
Picarella, Giuseppe Mazzotta, Serafino Borsellino, Ferdinando
Marchese, Pietro Triolo, Antonino Barbera, Matteo Scalia, Vincenzo
Fidanza, Daniele Libassi, Leonardo Borsellino, Filippo Giuffrida,
Giuseppe Picarella, Salvatore Ferruzza. Insomma un bel pezzo del PD
cittadino non ha gradito gran che il menù politico Democratico.
Infatti i suddetti militanti continuano nel loro dissenso sostenendo
che il "Partito
Democratico deve essere un luogo aperto al dibattito, dove possano
essere accolte le istanze e le proposte utili a costruire un progetto
politico per fare uscire Ribera dal pantano in cui è stata portata".
La protesta è talmente vibrante, a tal punto che annunciano
battaglia, in quanto sono decisi e determinati a richiedere
l'intervento della segreteria provinciale "affinché
possa ristabilirsi nel Circolo di Ribera un clima di apertura a tutte
le sensibilità democratiche".
Robe democratiche e di esempio... o visto il precedente prove di
imitazione ed emulazione del “metodo Pace?” negli ultimi anni a
Ribera la democrazia ha fatto passi da gigante, un evoluzione vintage
in “Fascism Style”, un ritorno a quell'unanime senso unitario e
totalitario volto al pensiero unico. In parole povere.... a tutti
piace vincere facile! Certo tutti hanno diritto alla difesa, è il
dibattito che non c'è stato durante il congresso, c'è stato
inevitabilmente dopo. L'indomani del congresso cittadino il
neo-segretario ha replicato affermando che "il
dibattito congressuale è stato aperto a tutti i tesserati, i
simpatizzanti e i semplici cittadini interessati anche se non
iscritti al Partito Democratico. E’ stato concesso diritto di
intervenire liberamente nel dibattito congressuale senza alcuna
limitazione di sorta".
Ne prendiamo atto, ma allora perchè protestano i suddetti
dissidenti? Se come dice il segretario del PD locale, "diversi
firmatari della nota critica cui ci si riferisce",
"hanno
partecipato attivamente Daniele Libassi, Michele Triolo, Liborio
Giordano, Daniele Mazzotta, mentre hanno controllato la regolarità
di tutte le operazioni di voto e di spoglio, senza sollevare alcuna
obiezione...”,
semplicemente sostiene il segretario, non hanno avanzato nessuna
candidatura interna... dunque vale la logica medievale “un solo Re,
un solo Dio, un solo impero”. Questo è diventato un partito
medivale, col gusto retrò, altro che partito democratico, se solo
pensiamo che sono gli eredi del vecchio PCI, e si accostano le due
ideologie, si evince benissimo che di sinistra non c'è mai stato
nulla.... anzi si costata un evoluzione destrosa della politica che
negli anni ha generato il PD, adesso la metamorfosi è completata con
un senso totalitario volto al pensiero unico: esito? Un solo
candidato alla segreteria. Ormai a Ribera il PD è un partito a
conduzione familiare, come il PDL di Berlusconi. PD e PDL marciano su
binari paralleli in unica direzione, l'avvicendamento politico fa
solo parte del gioco, serve solo ad abbindolare gli elettori ed a
camuffare l'inciucio. L'anno scorso qualcuno ha bruciato le
tessere.... oggi a voler dire il vero, più che le tessere, qualcuno
alla maniere degli antichi dovrebbe... “strapparsi le vesti!”
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