sabato 2 novembre 2013

Congresso PD in salsa democratica: la rielezione del segretario senza concorrenza

Congresso PD in salsa democratica: la rielezione del segretario senza concorrenza
di Roberto Lino



Dopo il precedente delle elezioni amministrative, la storia si ripete anche se questa volta la vicenda è tutta interna al Partito Democratico. All'indomani del congresso cittadino svoltosi domenica scorsa, evento che ha visto la riconferma del segretario uscente Antonino Tornambè... fioccano le polemiche! Unanime sono state le critiche di molti tesserati: "Siamo preoccupati per come una classe dirigente del Circolo di Ribera - assente per anni dalla scena politica - ha condotto il Congresso cittadino, che ha visto eleggere l’'unico candidato Segretario ed un nuovo gruppo dirigente riferibile a pochissime persone". Questo è quanto affermano i tesserati Santo Tortorici, Giusy Di Grado, Liborio Giordano, Anna Tortorici, Michele Triolo, Ina Picarella, Giuseppe Mazzotta, Serafino Borsellino, Ferdinando Marchese, Pietro Triolo, Antonino Barbera, Matteo Scalia, Vincenzo Fidanza, Daniele Libassi, Leonardo Borsellino, Filippo Giuffrida, Giuseppe Picarella, Salvatore Ferruzza. Insomma un bel pezzo del PD cittadino non ha gradito gran che il menù politico Democratico. Infatti i suddetti militanti continuano nel loro dissenso sostenendo che il "Partito Democratico deve essere un luogo aperto al dibattito, dove possano essere accolte le istanze e le proposte utili a costruire un progetto politico per fare uscire Ribera dal pantano in cui è stata portata". La protesta è talmente vibrante, a tal punto che annunciano battaglia, in quanto sono decisi e determinati a richiedere l'intervento della segreteria provinciale "affinché possa ristabilirsi nel Circolo di Ribera un clima di apertura a tutte le sensibilità democratiche". Robe democratiche e di esempio... o visto il precedente prove di imitazione ed emulazione del “metodo Pace?” negli ultimi anni a Ribera la democrazia ha fatto passi da gigante, un evoluzione vintage in “Fascism Style”, un ritorno a quell'unanime senso unitario e totalitario volto al pensiero unico. In parole povere.... a tutti piace vincere facile! Certo tutti hanno diritto alla difesa, è il dibattito che non c'è stato durante il congresso, c'è stato inevitabilmente dopo. L'indomani del congresso cittadino il neo-segretario ha replicato affermando che "il dibattito congressuale è stato aperto a tutti i tesserati, i simpatizzanti e i semplici cittadini interessati anche se non iscritti al Partito Democratico. E’ stato concesso diritto di intervenire liberamente nel dibattito congressuale senza alcuna limitazione di sorta". Ne prendiamo atto, ma allora perchè protestano i suddetti dissidenti? Se come dice il segretario del PD locale, "diversi firmatari della nota critica cui ci si riferisce", "hanno partecipato attivamente Daniele Libassi, Michele Triolo, Liborio Giordano, Daniele Mazzotta, mentre hanno controllato la regolarità di tutte le operazioni di voto e di spoglio, senza sollevare alcuna obiezione...”, semplicemente sostiene il segretario, non hanno avanzato nessuna candidatura interna... dunque vale la logica medievale “un solo Re, un solo Dio, un solo impero”. Questo è diventato un partito medivale, col gusto retrò, altro che partito democratico, se solo pensiamo che sono gli eredi del vecchio PCI, e si accostano le due ideologie, si evince benissimo che di sinistra non c'è mai stato nulla.... anzi si costata un evoluzione destrosa della politica che negli anni ha generato il PD, adesso la metamorfosi è completata con un senso totalitario volto al pensiero unico: esito? Un solo candidato alla segreteria. Ormai a Ribera il PD è un partito a conduzione familiare, come il PDL di Berlusconi. PD e PDL marciano su binari paralleli in unica direzione, l'avvicendamento politico fa solo parte del gioco, serve solo ad abbindolare gli elettori ed a camuffare l'inciucio. L'anno scorso qualcuno ha bruciato le tessere.... oggi a voler dire il vero, più che le tessere, qualcuno alla maniere degli antichi dovrebbe... “strapparsi le vesti!”


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