lunedì 6 gennaio 2014

2014: Verso la rinascita dell'agricoltura riberese?

2014: Verso la rinascita dell'agricoltura riberese?

Di Roberto Lino

Ribera era, ancora è una città ad economia agricola, forse lo sarà anche in futuro, dipende da quali politiche verranno portate avanti e quali costi e condizioni dovranno affrontare i giovani per inserirsi nel comparto produttivo. Lavoro non c'è né nemmeno a piangere in cinese, l'agricoltura potrebbe impiegare gran parte degli attuali disoccupati, ma alle condizioni attuali solo un pazzo può pensare di intraprendere l'attività dell'imprenditore agricolo o del piccolo coltivatore diretto. Il 2013 forse lo ricorderemo come l'anno più nefasto per i riberesi, le famiglie si sono impoverite tutte indistintamente, le tasse nazionali e locali sono arrivate a livelli di insostenibilità e molti essendo disoccupati non c'è la fanno a pagare le imposte. Occorre per il futuro un inversione di tendenza, un cambio di marcia per evitare il baratro e per non fare diventare la nostra ridente città una piazza piena di delinquenti e barboni. Pensate che sto esagerando? Io non credo, la delinquenza c'è sempre stata a Ribera come in ogni altra città d'Italia e del mondo è vero!, ma i barboni invece sono un fatto nuovo ed inquietante. Ma torniamo all'agricoltura! Il settore è in ginocchio da anni, ma nonostante la crisi nefasta che lo affligge ancora resiste, segno dell'enorme potenziale del settore e della testardaggine dei vecchi agricoltori iperattivi. Nel 2013 in Sicilia si sono persi 13 mila posti di lavoro solo nell'agricoltura e di riflesso altri 50 mila negli altri settori, ma l'agricoltura se rilanciata a Ribera potrebbe assorbire un buon 40% dei disoccupati. Basta incentivare il settore per far sì che i giovani inoccupati inizino a dedicarsi ai lavori agricoli. Al nord questa tendenza è già in atto, da noi basta attuare delle politiche che mirino in quella direzione, una tassazione ridotta ed agevolata per i primi cinque anni potrebbe indurre moltissimi giovani ad intraprendere un attività in agricoltura. Una prima pietra è stata già posta a dicembre, le amministrazioni comunali di Ribera, Bivona, Sciacca e Menfi hanno presentato la richiesta per l'inserimento dei rispettivi comuni nella zona svantaggiata, così da eliminare l'odiosa IMU sui terreni. I passi successivi per il rilancio del settore andrebbero fatti nella direzione di istituire un consorzio “comunale” e non privato di tutela, che raggruppi sotto l'assessorato all'agricoltura tutti i produttori di arance ed olio extravergine di oliva di Ribera, per far si che sui mercati i nostri produttori abbiano più potere e più forza per imporre il prezzo di vendita e non subire come adesso l'elemosina da parte della grande distribuzione. Occorre il ripristino di ciò che non c'è più da anni.... il mercato ortofrutticolo. Bisogna puntare ad ottenere la DOP anche per l'olio extravergine d'oliva. Occorre una seria difesa e tutela dei nostri prodotti, su questo punto un plauso va all'assessore all'agricoltura Giuseppina Spataro, che ha pubblicamente denunciato l’import di arance dal Sudafrica contaminate dal virus Black spot, associandosi all’appello lanciato dalla Coldiretti di chiudere i confini alla merce infetta. Il 2014 può essere un anno buono, l'anno della rinascita economica di Ribera, ma occorre l'impegno di tutti, dai politici alle sigle sindacali fino ai produttori agricoli. Il segreto della rinascita passa dall'agricoltura, se si rilancia questa, anche gli altri comparti ripartiranno, dall'edilizia fino al commercio, anche il turismo potrebbe fiorire, un turismo fatto da agriturismi e fattorie didattiche, un turismo enogastronomico e culturale legato all'agricoltura e al territorio.





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