Pubblicato sul bollettino annuale della Società San Vincenzo de Paoli
IMPRONTE D'AMORE 2012
IMPRONTE D'AMORE 2012
DEUS CARITAS EST
di Roberto Lino
« Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui » (1GV 4,16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l'immagine cristiana di Dio è anche la conseguente immagine dell'uomo e del suo cammino. Sempre nel suo Vangelo, Giovanni aveva espresso quest'avvenimento con le seguenti parole: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui ...abbia la vita eterna» (3,16). Dunque Deus Caritas Est, appare evidente l'invito Dio ad operare la Carità verso gli ultimi e i più deboli. La Carità è sempre stata al centro della vita del cristiano, molti sono i Santi che hanno fatto della Carità una missione di vita proprio perché a quello erano stati chiamati da Dio Padre. Nel Secolo XII ° molti scrittori monastici compilano numerosi trattati ed altri scritti sulla carità: Aelredo di Rievaulx, Ivo di San Vittore e San Bernardo di Clairvaux. Nel secolo successivo invece, la carità si fa carne, ovvero si scorge un passaggio dall'amore, trattato negli scritti dei mistici, alla pratica della carità. Nel secolo XIII ° sorge l'Europa della carità, di cui sono i promotori gli ordini mendicanti, San Bernardo definiva la Carità “Legge immacolata del Signore, che converte le anime ”. Nel secolo XVI° San Vincenzo dé Paoli, il santo della Carità, intraprende numerose attività socialmente impegnate, il 20 agosto 1617 fonda le “Serve dei poveri”, successivamente S.Vincenzo insieme ad alcuni zelanti sacerdoti intraprese la predicazione sulla carità. A Parigi fondò le “Figlie della Carità ” riconosciuta nel 1646 dall’arcivescovo di Parigi che dopo i poveri, affidò loro anche i malati degli ospedali, i trovatelli (nel 1638), gli orfani, i forzati (nel 1640), gli anziani e i feriti sui campi di battaglia (nel 1653), insomma ogni sorta di bisognosi. Beatificato nel 1729, fu canonizzato da Clemente XII° il 6 giugno 1737. Infine vorrei soffermarmi sul Beato Antonio Federico Ozanam, che nacque a Milano, il 23 aprile 1813, da famiglia francese originaria di Lione. Nel 1831 si trasferisce a Parigi, dove all'Università della Sorbona segue i corsi prima di diritto e poi di lettere. Frequenta subito gli ambienti cattolici e letterari della capitale, il 23 aprile 1833 è nel piccolo gruppo di studenti della Sorbona che si riunisce per dare inizi alla prima "Conferenza di carità". Lo scopo è di garantire la loro amicizia sotto il segno della fede e della carità e di testimoniare in modo personale ed autentico il proprio cristianesimo attraverso la visita dei poveri a domicilio, contro coloro che affermavano che la Chiesa cattolica era ormai superata e non aveva più nulla da dire agli uomini moderni. Fu questa l'iniziativa che diede origine alla Società di San Vincenzo De Paoli e che ebbe, uno sviluppo rapidissimo. Nel 1840 ottiene la nomina alla Sorbona di Parigi di professore di Letterature straniere e l'anno successivo sposa Amelia Soulacroix, dalla quale nacque la figlia Maria. La sua attività nel campo sociale e politico non venne mai meno e nel 1848 partecipò insieme a Lacordaire ed Henri Maret alla fondazione del famos giornale L'Ere Nouvelle. Con la precisa intuizione che ai problemi politici dell'epoca si sarebbero presto sovrapposti quelli sociali, Ozanam con molta chiarezza espresse il suo pensiero in difesa degli operai e del proletariato urbano, criticando sia la soluzione del liberalismo economico fondato sulla concorrenza illimitata, sia la soluzione saintsimoniana e socialista che prometteva la soppressione delle sofferenze con il rischio della soppressione della libertà. Sosteneva invece un tipo di società fondata sulla proprietà privata come risposta ad un bisogno essenziale dell'uomo, un'organizzazione del lavoro che garantisse un salario sufficiente agli operai e alle loro famiglie, una adeguata istruzione ed assistenza sanitaria pubblica, forme di patronato fra i lavoratori, il rispetto del riposo domenicale, ecc. Sono queste alcune delle idee che lo caratterizzano come uno degli iniziatori del pensiero sociale della Chiesa ed in particolare anticipatore della enciclica "Rerum Novarum", che Leone XIII° pubblicherà nel 1891. Continuò invece a partecipare alle attività della Società di San Vincenzo De Paoli, visitandone spesso le Conferenze, sia in Francia sia all'estero. La sua vita fu breve, morì a soli 40 anni, a Marsiglia, l'8 settembre 1853 ritornando dall'Italia. Ozanam fu beatificato a Parigi,il 22 agosto 1997 durante XII ° Giornata mondiale della Gioventù, da parte del Papa Giovanni Paolo II °che in quella occasione ebbe a dire di lui "un modello ancora attuale dei giovani cristiani laici ". Rievocare oggi il ricordo di questi santi e beati della Chiesa è rendergli omaggio, tuttavia l'omaggio migliore che gli possiamo rendere è che li imitiamo nella nostra vita. Ciascuno nel posto che occupa in questa società, con la propria identità nella Chiesa. Siamo chiamati a vivere come Loro l'amore, la carità, l'ospitalità.
di Roberto Lino
« Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui » (1GV 4,16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l'immagine cristiana di Dio è anche la conseguente immagine dell'uomo e del suo cammino. Sempre nel suo Vangelo, Giovanni aveva espresso quest'avvenimento con le seguenti parole: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui ...abbia la vita eterna» (3,16). Dunque Deus Caritas Est, appare evidente l'invito Dio ad operare la Carità verso gli ultimi e i più deboli. La Carità è sempre stata al centro della vita del cristiano, molti sono i Santi che hanno fatto della Carità una missione di vita proprio perché a quello erano stati chiamati da Dio Padre. Nel Secolo XII ° molti scrittori monastici compilano numerosi trattati ed altri scritti sulla carità: Aelredo di Rievaulx, Ivo di San Vittore e San Bernardo di Clairvaux. Nel secolo successivo invece, la carità si fa carne, ovvero si scorge un passaggio dall'amore, trattato negli scritti dei mistici, alla pratica della carità. Nel secolo XIII ° sorge l'Europa della carità, di cui sono i promotori gli ordini mendicanti, San Bernardo definiva la Carità “Legge immacolata del Signore, che converte le anime ”. Nel secolo XVI° San Vincenzo dé Paoli, il santo della Carità, intraprende numerose attività socialmente impegnate, il 20 agosto 1617 fonda le “Serve dei poveri”, successivamente S.Vincenzo insieme ad alcuni zelanti sacerdoti intraprese la predicazione sulla carità. A Parigi fondò le “Figlie della Carità ” riconosciuta nel 1646 dall’arcivescovo di Parigi che dopo i poveri, affidò loro anche i malati degli ospedali, i trovatelli (nel 1638), gli orfani, i forzati (nel 1640), gli anziani e i feriti sui campi di battaglia (nel 1653), insomma ogni sorta di bisognosi. Beatificato nel 1729, fu canonizzato da Clemente XII° il 6 giugno 1737. Infine vorrei soffermarmi sul Beato Antonio Federico Ozanam, che nacque a Milano, il 23 aprile 1813, da famiglia francese originaria di Lione. Nel 1831 si trasferisce a Parigi, dove all'Università della Sorbona segue i corsi prima di diritto e poi di lettere. Frequenta subito gli ambienti cattolici e letterari della capitale, il 23 aprile 1833 è nel piccolo gruppo di studenti della Sorbona che si riunisce per dare inizi alla prima "Conferenza di carità". Lo scopo è di garantire la loro amicizia sotto il segno della fede e della carità e di testimoniare in modo personale ed autentico il proprio cristianesimo attraverso la visita dei poveri a domicilio, contro coloro che affermavano che la Chiesa cattolica era ormai superata e non aveva più nulla da dire agli uomini moderni. Fu questa l'iniziativa che diede origine alla Società di San Vincenzo De Paoli e che ebbe, uno sviluppo rapidissimo. Nel 1840 ottiene la nomina alla Sorbona di Parigi di professore di Letterature straniere e l'anno successivo sposa Amelia Soulacroix, dalla quale nacque la figlia Maria. La sua attività nel campo sociale e politico non venne mai meno e nel 1848 partecipò insieme a Lacordaire ed Henri Maret alla fondazione del famos giornale L'Ere Nouvelle. Con la precisa intuizione che ai problemi politici dell'epoca si sarebbero presto sovrapposti quelli sociali, Ozanam con molta chiarezza espresse il suo pensiero in difesa degli operai e del proletariato urbano, criticando sia la soluzione del liberalismo economico fondato sulla concorrenza illimitata, sia la soluzione saintsimoniana e socialista che prometteva la soppressione delle sofferenze con il rischio della soppressione della libertà. Sosteneva invece un tipo di società fondata sulla proprietà privata come risposta ad un bisogno essenziale dell'uomo, un'organizzazione del lavoro che garantisse un salario sufficiente agli operai e alle loro famiglie, una adeguata istruzione ed assistenza sanitaria pubblica, forme di patronato fra i lavoratori, il rispetto del riposo domenicale, ecc. Sono queste alcune delle idee che lo caratterizzano come uno degli iniziatori del pensiero sociale della Chiesa ed in particolare anticipatore della enciclica "Rerum Novarum", che Leone XIII° pubblicherà nel 1891. Continuò invece a partecipare alle attività della Società di San Vincenzo De Paoli, visitandone spesso le Conferenze, sia in Francia sia all'estero. La sua vita fu breve, morì a soli 40 anni, a Marsiglia, l'8 settembre 1853 ritornando dall'Italia. Ozanam fu beatificato a Parigi,il 22 agosto 1997 durante XII ° Giornata mondiale della Gioventù, da parte del Papa Giovanni Paolo II °che in quella occasione ebbe a dire di lui "un modello ancora attuale dei giovani cristiani laici ". Rievocare oggi il ricordo di questi santi e beati della Chiesa è rendergli omaggio, tuttavia l'omaggio migliore che gli possiamo rendere è che li imitiamo nella nostra vita. Ciascuno nel posto che occupa in questa società, con la propria identità nella Chiesa. Siamo chiamati a vivere come Loro l'amore, la carità, l'ospitalità.
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